Aaah, Maggio! Che mese felice! È piena primavera, gli uccellini cinguettano, Biancaneve conversa con i cerbiatti, Mary Poppins pulisce casa a suon di canzoncine, e i bravi studenti che si sentono a posto con la coscienza si godono un po' di pace, visto che tanto ad essere torturati saranno solo i poverelli che rischiano il debito o la bocciatura.
Maggio era un mese felice anche per me, quando ero una brava studentessa: significava la fine di tutte le sofferenze patite e il quasi inizio della meritatissima estate.
Dico “era” perché, evidentemente, non lo è più.
È sempre piena primavera, gli uccellini continuano a cinguettare allegramente, Neve e Mary sono sparite, mentre io ancora studio, però all'università. Il che fa una differenza enorme, perché è a Maggio che si scatena l'inferno. Maledetto, Maggio! Maledettissimo, Maggio! Che ti ho fatto? Alla fine della sessione invernale sembri così lontano che mi dico: “Ho ancora tempo, è solo febb...marz...april...”, neanche finisco la frase, e arrivi tu! Stupido, Maggio! E automaticamente scatta la depressione pre - esami. Alcuni studenti sono motivati dall'arrivo della sessione estiva. Beati loro. Io entro nel tunnel della depressione. Da qui i rimedi che ho adottato in questi anni per cercare di tirarmi su:
Scrivendo mi sono resa conto che non si tratta di rimedi. O meglio, che si tratta di rimedi validi solo per me. Ognuno trovi i propri, non datemi retta! Oppure, se siete alla frutta, vi autorizzo a provare i miei. In particolare la parte sulla scrittura: ora che mi sono sfogata un po', sto dieci volte meglio!
Il mio ragazzo mi trova divertente quando sono di questo umore (sí, mi deve amare proprio tanto), perciò gli farò leggere questo scritto chiedendogli se è possibile pubblicarlo oppure se è fin troppo strampalato e rischio di essere rinchiusa in manicomio. Se lo state leggendo, significa che un po' ha riso ed è stato approvato. Date la colpa lui.
Dicasi bookstagrammer quella persona, per lo più giovane e di sesso femminile, che cura un profilo su Instagram ed è soggetta a frequenti attacchi d'ansia derivanti dalla necessità di scattare delle belle foto ai libri che ha letto/che vorrebbe leggere/che vorrebbe fossero letti dal resto del mondo. Perché poi il resto del mondo debba leggere proprio quei libri non si sa.
Da notare che i più esauriti sono gli studenti fuori sede, perché non hanno i libri a portata di mano, ma riescono lo stesso a scattare delle foto figh... magnifiche. Forse possiedono il teletrasporto (in tal caso, li invito a non essere egoisti e a condividerlo con il resto del mondo).
Probabilmente è una sorta di istinto masochista ciò che porta il/la bookstagrammer a fare quel che fa. Non viene pagato, non ci ricava nulla se non qualche commento che sì lo rende felice, ma forse non giustifica il lavoro che sta dietro. Quasi ogni santo giorno il/la bookstagrammer si deve inventare qualcosa di nuovo: ruba i fiori dai vasi della madre per metterli intorno ai libri e fare una bella foto; va in gita in montagna e ficca nello zaino tre libri diversi per fare delle belle foto; va in biblioteca con il libro di diritto commerciale perché la sessione estiva è alle porte, ma si porta appresso pure un romanzo perché potrebbe scapparci una bella foto, e con la scusa si rilegge le pagine preferite.
Ho visto libri circondati proprio da tutto: macchine da scrivere di cinquant'anni fa, calamai con tanto di pennino poggiati su candide lenzuola (per una cosa del genere mia madre mi avrebbe staccato la testa a morsi, e ancora non ha visto come le ho ridotto i fiori), piume d'oca, piume di struzzo, mappamondi, gomitoli di lana, orologi da taschino, perline, tazze da caffè, tazze da tè, tazze da non si sa quale liquido. E la domanda che mi pongo è semplicissima: si tratta di oggetti già in possesso del bookstagrammer oppure sono stati comprati appositamente per fare la foto? Non lo saprò mai. Morirò con questo dubbio.
Inoltre il/la bookstagrammer è tenuto a sottolineare le frasi che preferisce del libro che sta leggendo, a fotografarle e a postarle. Da tutto ciò mi dissocio: non sottolineerò mai nulla, nemmeno a matita. Cascasse il mondo.
Ed è solito partecipare alle bookchallenges: il libro più che ti è piaciuto di più, quello più triste, quello più felice, quello più fine, quello più giallo, quello più viola. A volte partecipa a più bookchallenges in un giorno, il che spesso genera nel bookstagrammer una leggera confusione: “Questa era la foto per il #libroconlacopertinapiùbella o la foto per il #libroconlacopertinarosa?” La maledetta copertina del libro è bella ed è rosa. Nel dubbio, quando pubblica la foto, ci infila tutti e due gli hashtags. Così risparmia tempo e si sente felice e realizzato.
In sostanza è un mestieraccio, e io non volevo cascarci. Mi dicevo: “Il profilo Instagram mi serve per fare pubblicità al blog”. Perché non dico vorrei fosse letto da tutti, però da qualcuno sì. Così ho iniziato un mese fa a postare su Instagram delle citazioni dai libri che stavo leggendo in quel momento e che avevo intenzione di raccontare sul sito. Non volevo niente di artificioso: solo le frasi trascritte e, ogni tanto, una foto del libro. Niente di troppo studiato, anche perché la foto di una copertina dice poco del libro in sé.Però ciò che ho visto era troppo bello per non lasciarsi traviare! Libri su tappeti colorati, su tavoli bianchi e lindi, sulle poltrone, sui cuscini; sui prati; sulla neve, sugli alberi, sui tetti di mezzo mondo; tra i fiori, tra vecchi oggetti, tra la gente, tra altri libri. E, sotto la foto, una descrizione della trama del libro, del perché leggerlo, del perché sia piaciuto o meno. Quindi ci sono cascato pure io, e pazienza.
Intanto ho trovato una comunità di persone (centinaia!) che condividono il mio stesso interesse, il mio stesso obiettivo di diffondere l'amore per i libri, e che, il più delle volte, curano un blog come me. Grazie a loro ho scoperto dei titoli che non avevo mai sentito, degli scrittori nuovi che so già mi piaceranno e, di conseguenza, la lista dei libri che voglio leggere si è allungata fino a sotto il pavimento. Grazie a loro ho scoperto dei siti per comprare/vendere/scambiare libri, e non vedo l'ora di provarli. E per colpa loro a volte mi chiedo se io abbia letto abbastanza. Sono sempre stato convinto di essere un lettore forte, ma i veri bookstagrammers pubblicano millemila foto. Io sono improvvisato. Io mille libri mica li ho letti. Non so manco se avrò mai il tempo e il coraggio di leggerne così tanti!
Se vi state chiedendo quale sia lo scopo di questo ambaradan , non lo so manco io. Quando scrivo vado a sentimento e, delle volte, vaneggio. Probabilmente ho iniziato preso dall'entusiasmo di aver trovato altri aspiranti conquistatori del pianeta, perché alla fine lo scopo è quello: scambiare opinioni sui libri e, se possibile, attirare i non - lettori sulla buona strada.
Miei cari Lettori, spero che, dopo tutte le parole spese, siate almeno entrati in libreria.
Non è mica facile scrivere ed è ancor meno facile cercare di convincere le persone a fare qualcosa. Perciò datemi qualche soddisfazione entrando in un posto dove ci sono dei libri e sfogliandone qualcuno. Già vi ci vedo mentre pensate: “Troppe pagine, ci impiegherei sei anni a finirlo” oppure “Oddio, chi mi vedrà con questo coso in mano!”. Nel caso vi conviene rimettere il “coso” a posto.
Piccoli passi, piccoli passi.
Magari, una volta tornati a casa, ripenserete a quel grazioso mattone di 500 pagine e vi direte: “Ma si, ce la posso fare!” o ancora “In fondo male non può fare, mica morde. E se non funziona, va bene per quel tavolo che traballa”. Allora, tutti pieni di buona volontà, rientrerete in quella bella libreria per poi scoprire che il libro che avete scelto è l'ultimo appena uscito di TaleScrittoreFamoso e che per averlo dovreste sborsare dai 18 ai 25 euro.
Fine della buona volontà: libro che torna al suo posto sullo scaffale e tanti cari saluti.
E io come posso permettermi di leggere? Sono un Lettore squattrinato che, letteralmente, sogna il momento in cui, con il suo primo stipendio in mano, entrerà in libreria per comprare proprio quel libro appena uscito di TaleScrittoreFamoso, a prezzo pieno, senza aspettare mesi per l'edizione economica o per avere un misero sconto del 12,3%!
Nell'attesa - che credo sarà abbastanza lunga - mi arrangio come posso, comprando i libri che costano meno. Infatti ci sono dei libri, i classici, che volendo si trovano legalmente gratis su internet, e non volendo leggerli su un triste schermo, si trovano in libreria a meno di 10 euro. Certe edizioni a meno di 5 euro e non sono neanche scadenti. Fa sempre piacere leggere un classico: sono i libri che non passano mai,che resistono al tempo; libri di cui tutti hanno sentito parlare e che sarebbe bene leggere almeno per cultura generale.
Perciò se avete poca disponibilità finanziaria è inutile puntare al libro più fighetto, quello appena uscito, molto atteso o che è in classifica da 10 settimane al primo posto. Piuttosto andate nel reparto classici e divertitevi: ci sono tanti nomi conosciuti, almeno per sentito dire, tra cui poter scegliere.
Se poi volete qualcosa di più recente, cercate non proprio tra le ultime uscite e troverete libri per tutti i gusti, a prezzi modesti. Magari scoverete un autore che vi piace, che riesce a toccarvi il cuore e ad incoraggiarvi a continuare a leggere. O magari no. È questione di fortuna trovare dei libri che emozionino. È un qualcosa di puramente soggettivo: i libri che piacciono da morire a me possono non piacere particolarmente agli altri, anche se devo dire che cerco sempre di farli amare a tutti. Ma è perché sono un dittatore, non credo valga per le persone mentalmente stabili.
Un modo per provare a risparmiare sono le carte fedeltà. Alcune, come quella Giunti, funzionano a punti: compri libri, accumuli punti e raggiunto il Tot si ha diritto a un tesoretto da spendere o a uno sconto. Inoltre, se ci si iscrive al sito e si compilano dei questionari, vengono regalati molti punti.
Di recente sto testando la carta dell'Euroclub. Mi sembra la più conveniente per me: sono obbligato a fare qualche acquisto, ma ho il 30% di sconto sui libri in catalogo, che non è per niente male.
Quindi ingegnatevi anche voi, miei cari squattrinati!
Forse squattrinati è brutto…
Ingegnatevi anche voi, miei cari oculati risparmiatori!
Questo titolo eccessivamente lungo mi sembrava in tema con il piano preannunciato la volta scorsa, ovvero la conquista del mondo (zombiezzare i non-lettori e trasformarli in mangia cervelli… volevo dire libri!). Dunque c'è bisogno di pensare a un programma ben preciso.
- Stai ponderando quello che sto ponderando io?
Ok, giuro che la smetto con le citazioni improbabili di Mignolo col Prof e ridiventerò un Lettore molto serio. Serissimo. Sto ponderando molto attentamente.
L'ennesimo blog di recensioni mi sembra superfluo; ne ho visto a decine e alcuni sembrano anche promettenti, solo che sono adatti ai già Lettori. Dunque cosa fare? Parlerò di libri, cercando di convincervi a comprarli. O a prenderli in prestito in biblioteca (libri GRATIS - la parola GRATIS di solito è un buon incentivo - per tutti!).
Se esistono, farò dei confronti con i film tratti da quei libri, cercando di essere il più oggettivo possibile. È inutile negare che i film sono la migliore pubblicità per un libro, e non è neanche detto che il libro sia sempre meglio del film. E se ci hanno fatto un film la storia deve valere qualcosa, altrimenti non ci avrebbero speso tempo e denaro.
Il problema è decidere da quali libri partire. Dai classici? Dalle ultime uscite? Dai miei autori preferiti? Procedere a caso mi sembra poco produttivo. Qui bisogna insegnare a leggere o, ancora meglio, ad amare i libri e a non poterne fare a meno.
Francamente sono in attesa di un'illuminazione.
E non devono essere testi troppo lunghi, perché tanto ci si stufa di leggerli. Anche se il Lettore qualunque si sente particolarmente simpatico e ispirato, non è il caso di eccedere. Dunque, per ora, arrivederci. Se ci sono commenti fateli: il Lettore non è in grado di fulminarvi, non vi conosce e sinceramente non gliene frega particolarmente delle critiche. Se però siete in vena di frasi carine, incoraggiamenti o suggerimenti non risparmiatevi. E avrete il mio amore virtuale se parlerete con qualche vostro amico di questo mio progetto <3 (vi ho messo un cuore per essere più convincente).
Salve, io sono il Lettore qualunque. Cioè un Lettore che esprime la propria opinione personale e le cui parole non vanno prese per oro colato. Allo stesso tempo leggo e amo i libri da quasi una vita, quindi fossi in voi mi fiderei.
Sono un Lettore senza sesso. Pensate a me come a un angelo o se preferite come a una qualche creatura asessuata tipo un simpatico lombrico, basta che sia chiara una cosa: non faccio mai distinzioni tra libri da maschio e libri da femmina. Se mi va passo da un romanzo rosa (“Rodrigo, sei la mia vita!”), a uno pieno zeppo di scazzottate (“Rodrigo, come hai osato mettermi le corna?”), a uno con dei bei misteri (Che fine ha fatto il povero Rodrigo?).
Poi sono un Lettore che non fa distinzione tra bestseller e libro di nicchia. Leggo qualsiasi cosa mi ispiri, e cerco di non giudicare a priori, che sia uno scrittore amato da tutti o uno conosciuto giusto da me e altri due gatti.
E non faccio nessuna, ma proprio nessuna distinzione tra libri per adulti e libri per bambini. Ci sono libri “per bambini” che farebbero emozionare qualsiasi adulto dotato di cervello e di un minimo di sentimenti. Tra l'altro sono bellissimi anche solo da guardare, con la loro carta bianca e lucida, le illustrazioni e le copertine rigide. Mentre i libri “per adulti” sono, per lo più, a risparmio: carta triste, caratteri minuscoli che mi hanno quasi accecato e copertine mollicce.
Ordunque qual è il punto del discorso? Perché sto qui a rompere le scatole?
In parte perché ci provo gusto: sono un Lettore/dittatore a cui piace da morire dire agli altri cosa devono fare. E soprattutto perché ormai i lettori rimasti sono pochi e io mi sento terribilmente solo. Dunque il piano di conquista del mondo prevede che Io riesca a traviare dei non-lettori (altrimenti detti Babbani) e trasformarli in Lettori come me.
Fidatevi di me, fatevi corrompere. Io sono il Lettore qualunque e so quel che dico.
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